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L’infiammazione orale nel paziente obeso.

Nel nostro Paese si contano il 30% di persone in sovrappeso e il 10% di obesi. Gli ultimi dati attestano che il tasso di obesità é passato dal 2,3% al 10%. 

Quali sono le implicazione dell’obesità e del sovrappeso sulla salute del cavo orale?

Lo stato iperinfiammatorio legato all’obesitá, consolidato dalle cattive abitudini alimentari o unito alla predisposizione individuale, può favorire condizioni come patologia cariogena e xerostomia fino alla malattia parodontale, che a sua volta può avere ripercussioni sullo stato di salute generale (sistema cardiocircolatorio, apparato respiratorio, sindrome metabolica). 

La xerostomia 

La xerostomia é la secchezza del cavo orale. L’ iperinfiammazione alla base dell’obesitá unitamente alle scorrette abitudini alimentari (consumo di cibo fuori pasto, porzioni in numero eccedente, abbondanti quantità di zuccheri) inducono una disfunzione del flusso salivare e del suo pH,  importante agente protettivo nell’insorgenza della carie.  

La secchezza del cavo orale e il conseguente accumulo di placca espongono i soggetti obesi a una maggiore propensione per la malattia parodontale.

Che ruolo ha l’odontoiatra nell’intercettazione e/o nell’educazione del paziente con obesità?

Il cavo orale è l’apparato che tra i primi manifesta segni e sintomi di un quadro infiammatorio elevato, sostenuto dalla predisposizione genetica e dalla scorretta alimentazione.
Il dentista e l’igienista dentale possono intercettare spie potenzialmente indicative di patologie sistemiche anche più complesse o fare prevenzione in soggetti in cui la patologia parodontale non è presente o è in fase iniziale di gengivite e in questo modo possono rallentare/modificarne il decorso. 
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